Tutti, in media, dimentichiamo il 90% dei sogni, nonostante tutti sogniamo per circa il 25% della durata del nostro sonno.
La capacità di ricordare i sogni dipende principalmente dalla fase in cui ci svegliamo, infatti, se si aprono gli occhi nella fase REM (che si verifica circa 90 minuti dopo l’addormentamento ed è proprio la fase in cui cominciamo a sognare) è più probabile ricordarsene.
Il ricordo del sogno permane per circa 15 minuti dopo il risveglio e, se non ci si concentra subito a memorizzarlo, è facile che pochi minuti dopo non resti alcun dettaglio.
(Un trucco che molti utilizzano è appuntare il sogno appena svegli o su un diario o sul cellulare!)
Tra le varie teorie di diversi scienziati sul perché i sogni vengono dimenticati, troviamo quella che sostiene che: più le immagini dei nostri sogni sono mescolate e confuse, più è difficile per noi trattenerle nella memoria, mentre i sogni strutturati in maniera chiara sono assai più semplici da ricordare. Questo perché durante il sonno i nostri livelli di noradrenalina (l’ormone che “innesca” il corpo e la mente all’azione) sono al minimo.
La carenza di noradrenalina ci impedisce dunque di trattenere il ricordo dei nostri sogni. Se stiamo sognando, appena prima di svegliarci, magari in modo brusco (ad esempio al suono di una sveglia), i livelli di noradrenalina si bloccano e ricordare le immagini del sogno ci diventa praticamente impossibile.
